Overture

Questo video d’apertura resta sempre in cima, perché tutte le volte che ne hai bisogno puoi guardarlo. Ma non fermarti qui: il resto cerco di aggiornarlo periodicamente.

Viviamo in un tempo in cui raccontare qualcosa di positivo desta sospetto. Credo che dovremmo abbassare le nostre difese e cercare ciò che in mezzo all’inferno non è inferno, farlo durare e dargli spazio, come dice il Marco Polo creato da uno scrittore a me caro. Questo però richiede coraggio, perché accogliere qualcosa di bello, vero, buono, cioè riconoscerlo come bello, vero, buono, significa mettersi in gioco personalmente per difendere e ampliare quel bello, vero, buono. Il cinismo è scorciatoia che ripara dal coinvolgimento personale e dal conseguente impegno, e a volte sembra un rifugio comodo, ma alla lunga inaridisce. Invece non nascondersi l’inferno e far crescere qualcosa di bello, lì in mezzo, è molto più appassionante. Per me questo si fa vita di tutti giorni in due modi: come insegnante, ascoltando e ampliando persone, e come scrittore, ascoltando e ampliando personaggi. Faticoso, ma entusiasmante.

La data del post? Il giorno in cui ho visto la luce per la prima volta. Per questo non sono cinico: perché mi è piaciuto, anche se ci ho pianto sopra.

1 aprile 2025

Ultimo banco 239. Abolescenza

L’acclamata miniserie «Adolescence» mostra che oggi i ragazzi strutturano l’identità online, cioè privi dei corpi. Le quattro puntate sono virtuosisticamente girate in piano sequenza, un’unica ripresa senza stacchi in cui […]

25 marzo 2025

Ultimo banco 238. All’altezza

Salgo sulla metropolitana e mi impongo un esercizio di stupore, li faccio quando mi sento triste. Infilo il cellulare nella tasca interna del cappotto perché non sia raggiungibile dalla mano […]

18 marzo 2025

Ultimo banco 237. Quest’unica vita

In un recente incontro con studenti mi è stato chiesto: «Come si fa a trovare e custodire la propria identità in un contesto che spinge a stereotiparsi?». Ognuno di noi […]

11 marzo 2025

Ultimo banco 236. Riarmiamoci e partite!

Nel 1953 il mondo era appena uscito dalla guerra e diviso in due sfere di influenza e deterrenza, americana e sovietica, e Philip Dick (per il provocatorio Carrère, che gli […]

4 marzo 2025

Ultimo banco 235. Degli altri non mi frega niente

Mi scrive un ragazzo: “Frequento il terzo anno di università e ho finito la sessione di esami all’apice di una crisi che si protrae da mesi. Prima, durante e dopo […]

25 febbraio 2025

Ultimo banco 234. Prodigi?

Qualche giorno fa mi ha scritto un padre: “Il nostro primogenito, 9 anni, non fa altro che leggere e scrivere. Legge mentre fa colazione, mentre fa pipì e mentre si […]

18 febbraio 2025

Ultimo banco 233. “Suonala ancora, San”

Ad Asterix devo la mia passione per la lettura. Ne divoravo le avventure e l’immancabile finale con il grande banchetto sotto le stelle e Assurancetourix, il bardo stonato, legato e […]

11 febbraio 2025

Ultimo banco 232. Basterebbe una mela

Passeggio tra i sentieri che costeggiano i cortili degli antichi edifici dell’università di Cambridge dove sono stato invitato dalla Italian Society per una conferenza. È domenica mattina, la luce del […]

4 febbraio 2025

Ultimo banco 231. Scissione

Partecipo da anni a un progetto di orientamento alla scelta del futuro dedicato a ragazzi degli ultimi due anni di superiori, ma il discorso vale anche per l’imminente iscrizione alle […]

28 gennaio 2025

Ultimo banco 230. Dov’era Dio?

Gli innamorati si danno sempre soprannomi, perché vedono ciò che il mondo non vede. Loro scelsero i fanciulleschi Mik e Fifi, perché amare è custodire il bambino che c’è nell’altro […]